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Valutazione dei rischi connessi con l’uso industriale dell’azoto.

Quando parliamo di rischi, vogliamo concentrarci sugli effetti più gravi che genera la fuoriuscita di azoto nell’ambiente, quindi passeremo in secondo piano l’alta pressione di stoccaggio e le basse temperature.





In modo specifico, il rischio che causa maggiori danni è quello della fuoriuscita del gas azoto in ambiente di lavoro.


Per questo motivo è di vitale importanza che gli impianti vengano realizzati da specialisti, dove nella progettazione si tengano conto di tutte le variabili intrinseche del sito.


Il gas azoto è incolore e inodore, compone il 79% dell’atmosfera terrestre, non è tossico o nocivo, ma una fuoriuscita in ambiente potrebbe avere degli effetti nefasti.


Una fuoriuscita, in funzione della compartimentazione e del volume dell’ambiente di lavoro, genererebbe un’alterazione di questa percentuale, abbassando notevolmente la concentrazione di ossigeno, fino all’asfissia di eventuali operatori presenti.


Una concentrazione di ossigeno nell’aria superiore al 19% è ben tollerata, ma se a causa di una fuoriuscita di azoto il valore si abbassasse al disotto del 16% riscontreremo, in un uomo, l’aumento dei battiti cardiaci, l’incremento della frequenza respiratoria, l’abbassamento delle capacità cognitive e la riduzione del coordinamento dei movimenti.


Ad una concentrazione pari al 12,5% di ossigeno nell’aria, si noterebbero già degli effetti negativi pesanti, come nausea, vomito, frequenza cardiaca elevata con possibili danni al cuore.


Con una concentrazione inferiore al 10% si presenterebbero convulsioni, perdita di conoscenza e morte per asfissia.


L’altro aspetto di rischio è determinato dall’alta pressione di stoccaggio e dalla bassa temperatura del gas.


Lo stoccaggio allo stato liquido, avviene con temperature criogeniche, dove i rischi principali sono determinati dal frangimento dei contenitori e dal contatto sulla pelle, in grado di generare lesioni simili alle ustioni.


Gli ambiti industriali con il maggior utilizzo di azoto, sono quello ospedaliero, alimentare, metallurgico, chimico ed elettronico.


Poiché il suo utilizzo causa ogni anno un grande numero di infortuni, spesso mortali, ribadiamo l’importanza di un’attenta analisi preliminare del sito, una progettazione supportata da programmi software adeguati, la selezione di elementi di altissima affidabilità, l’installazione eseguita da operatori altamente specializzati per questa tipologia di impianti, un attento collaudo e una manutenzione preventiva programmata.


Per qualsiasi ulteriore informazione non esitare a contattarci!

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